Documentazione prodotta da:
Capitolo Cattedrale
Sede:

Cattedrale di Santa Maria Assunta - Ruvo di Puglia (Ba)

Date di esistenza:
[ante 1223] -
Profilo di storia istituzionale:

La prima attestazione dell’esistenza del Capitolo Cattedrale di Ruvo è in una pergamena del 1223 conservata nell’Archivio diocesano di Barletta: in essa sono menzionati l’arcidiacono Riccardo, il levita Lorenzo, amministratore dei beni del Capitolo, e i presbiteri Roberto, primicerio, e Damiano, priore. Al Capitolo Cattedrale collegialiter sumpto infatti era affidata la cura delle anime; esso, inoltre, eleggeva annualmente nell'assemblea plenaria, che si teneva nel giorno di San Bartolomeo, un sacrista maior ecclesiae cathedralis che si occupava della conservazione della chiesa e della compilazione dei libri parrocchiali (1). L'Ughelli attesta la presenza di centoquaranta ministranti: quattro dignità (un arcidiacono, un arcipresbitero e due primicerii), undici diaconi e più di settanta tra suddiaconi e chierici(2). II capitolo traeva sostentamento dalla massa communis poiché la chiesa era Cattedrale, ricettizia e civica. La concessione ai capitolari di beni immobili dotalizi vita natural durante era, tuttavia, una consuetudine(3) che fu formalmente approvata nel 1731 dalla Sacra congregazione dei vescovi e regolari con decreto del 3 novembre. Ad ogni porzionario era concessa una parte dei beni immobili dotalizi del capitolo con l’obbligo ed il peso di migliorarli. Nel 1739, con sentenza del tribunale della Camera apostolica, si stabilì che i canonici erigendi dovessero essere in perpetuum cittadini rubastini (4). Dopo l'unità d'Italia l'assetto della chiesa Cattedrale cambiò; il 15 agosto 1867 la legge n. 3848 dispose la liquidazione dell'asse ecclesiastico (5) e non riconobbe più gli enti ecclesistici in cura d'anime. Tutti i beni degli enti soppressi, fra i quali rientravano sia il Capitolo che la Mensa vescovile, confluirono nel demanio. I canonici si ridussero a dodici e i partecipanti a sei. Nel 1884 mons. Luigi Bruno, non giudicandoli sufficienti per l'ufficio del coro e dell'altare, aggiunse altri otto sacerdoti al capitolo, remunerati come partecipanti onorari, al di fuori, dunque, del numero degli eletti (6). Lo statuto capitolare del 1927 stabilì che fosse diritto del vescovo eleggere i canonici e i partecipanti, sia titolari che onorari ed escluse le dignità, la cui elezione era di pertinenza della Santa sede(7). Lo statuto sancì inoltre la duplicità del capo del corpo capitolare: da un lato il vescovo, poiché il Capitolo costituiva il suo senato, dall'altra l'arcidiacono, capo numerale dello stesso (8). La cura d'anime, esercitata per consuetudine dal Capitolo ab immemorabili e affidata ad un suo delegato, il sacrista, dopo il 1927 fu affidata a sei sacerdoti(9). Il 30 settembre 1986 la Sacra congregazione per i vescovi sancì la piena unificazione delle diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo. Molfetta fu eletta sede del Capitolo cattedrale, mentre il Capitolo di Ruvo (così come quelli di Terlizzi e Giovinazzo) assunse lo status di Capitolo concattedrale.

(1) V. Amenduni, La "diocesis rubensis" nella metà del secolo XVIII.  Napoli, 1958, p. 51
(2) F.Ughelli, Italia sacra sive de episcopis Italiae et insularum adiacentium, VII, Venetiis
    MDCCXXXII, col.763
(3) Ibidem
(4) V. Amenduni, p.55
(5) G.VALENTE, Pagine di Storia Terlizzese, Molfetta, Mezzina, 1973, pp.372-375
(6) Capituli cathedralis rubensis sub titulo Beatae Mariae Virginis in Caelo Assumptae
    Constitutiones Generales, Ruvo, Schola Tipographica “Pro Christi”, 1927, p.5.
(7) Ibidem, p.6.
(8) Ibidem
(9) Ibidem